Per distinguere le forme dell'innovazione si ricorre ad alcuni criteri di norma adoperati per la classificazione delle tecnologie. Sono quattro le dimensioni utilizzate per classificare le diverse tipologie di innovazione:
- Natura
- Intensità e gradi di ampiezza
- Ambito di destinazione
- Effetto sulle competenze

Innovazione di prodotto e processo
La prima dimensione riguarda la "natura" dell'innovazione che ci porta a distinguere tra innovazione di prodotto e di processo. Di quest’ultime due la prima interessa la creazione di prodotti-servizi completamente nuovi o significativamente migliorati, la seconda, invece, le scoperte di nuovi metodi, di solito più economici per produrre beni già esistenti.
Infatti, le innovazioni di processo sono spesso orientate al miglioramento dell'efficacia o dell'efficienza dei sistemi di produzione. Questi due termini, che all'apparenza potrebbero sembrare antitetici, in realtà non lo sono: un'innovazione di prodotto per un'azienda potrebbe diventare di processo per un'altra e viceversa.

Innovazione radicale e incrementale
La seconda dimensione riguarda l'intensità e il grado di ampiezza, che ci porta a distinguere tra innovazioni radicali e innovazioni incrementali.
Quando parliamo di innovazione radicale, ci riferiamo a quei prodotti o servizi che sono completamente nuovi e creano una nuova categoria di mercato. Questa tipologia induce a porci nuove domande, a disegnare nuove tecniche e nuove competenze, funzionali a stabilire un nuovo disegno dominante, una nuova architettura. Si ha innovazione radicale, quando un prodotto è in grado di offrire performance e possibilità di utilizzo completamente impensabili rispetto alle precedenti soluzioni.
Quando parliamo di innovazione incrementale, ci riferiamo ad un miglioramento o ad un adattamento di un qualcosa che già esiste. Questa introduce relativamente meno cambiamenti ad un prodotto esistente, sfruttando il potenziale di disegni stabili raffinando ed estendendo un disegno già esistente. Ma l'innovazione incrementale non è di certo meno importante di quella radicale.
Ad esempio Microsoft, azienda che ai suoi albori è stata simbolo di innovazione, ha consolidato il successo iniziale costruendo e difendendo la propria posizione competitiva, migliorando l’offerta di base e mantenendo la stessa strategia nel corso degli anni. Intel, uno dei grandi innovatori nel settore dei microprocessori, ha fondato il proprio percorso sulla capacità di spingere progressivamente la frontiera tecnologica del microprocessore senza cambiare il modello di business. Il che dimostra che innovazione non è solo creare qualcosa di radicalmente nuovo, ma anche saper migliorare l’esistente, ovvero incrementare l’innovatività di qualcosa che già c’è.
Anche qui la distinzione tra innovazione radicale e incrementale è incompleta, perché il carattere radicale è relativa al tempo a cui ci si riferisce.

Innovazione competence enhancing e destroying
Passando poi ad analizzare la terza dimensione utilizzata per classificare le tipologie di innovazione, va specificato che essa riguarda l'effetto esercitato sulle competenze possedute dall'azienda; così possiamo avere innovazioni di tipo competence enhancing e competence destroying.
Le innovazioni di tipo enhancing portano a rafforzare conoscenze già esistenti, ossia ciascuna innovazione incorpora e fa leva sul patrimonio di conoscenze preesistenti (un esempio di questa è costituito dall'evoluzione del sistema operativo IOS di Apple), mentre quelle di tipo destroying riguardano specificamente l'ambito di destinazione.
Per comprendere infine la quarta ed ultima dimensione per classificare il tipo di innovazione, dobbiamo tener presente che la maggior parte dei prodotti e dei processi è un sistema nidificato, un insieme di componenti e, quindi, va precisato che un'innovazione può implicare la modifica dei singoli componenti della struttura generale o la modifica di un solo componente.

Innovazione modulare e architetturale
Così si possono distinguere due tipi di innovazione: modulare ed architetturale. Con la prima si intende un'innovazione che preveda cambiamenti di uno o più componenti senza modifiche sostanziali alla configurazione generale del sistema. Pertanto, ci si riferisce ai cambiamenti tecnologici di rilievo a livello di componenti che, però, hanno un impatto irrilevante sugli altri componenti. Con la seconda, invece, si intende un’innovazione che preveda un cambiamento della struttura generale del sistema o del modo in cui i componenti interagiscono tra loro. Dunque, la sua essenza consiste nella riconfigurazione di un sistema che utilizza i componenti in modo completamente nuovo.

Concedendo, alla luce di un analisi teorica dell'innovazione, possiamo affermare che essa non è solo una sfida ma è una necessità, altrimenti si muore.